Fuorisacco, 09.05.2015.  A proposito di Storia "dimenticata".

Era il 1992.

Era il 1992. Su "il Ponte" presentavo «La Resistenza nel Riminese, una cronologia ragionata», un prezioso lavoro di Maurizio Casadei edito dal locale Istituto storico della Resistenza e dell'Italia contemporanea.
Tra le altre cose scrivevo:
«Mi auguro, come studioso dei temi affrontati da Casadei, che l'Istituto storico della Resistenza, in previsione di un'opera di più ampio respiro ed in occasione dell'ormai vicino cinquantenario della liberazione di Rimini (21 settembre '94), voglia indire degli incontri in cui ognuno possa con tutta calma presentare i risultati dei propri lavori, per chiarire contraddizioni e punti oscuri della documentazione esistente.»
Tutto questo non è mai avvvenuto. E i risultati si vedono.
Riproduco per intero il mio articolo del 1992.

La Resistenza nel Riminese, una cronologia ragionata, s'intitola il lavoro di Maurizio Casadei edito dal locale Istituto storico della Resistenza e dell'Italia contemporanea, appena presentato alla città. Attraverso cinque capitoli (Rimini allo sfascio, Rimini allo sbando, Nel fuoco della lotta, Le azioni decisive, Dopo la Liberazione), Casadei riassume gli eventi principali succedutisi tra la primavera del '43 ed il settembre del '44. La parte nuova del suo lavoro, per chi desidera affrontare l'argomento sotto l'aspetto dell'analisi dei documenti e delle fonti, è senz'altro la seconda, dedicata alle note dove c'è l'indicazione sommaria di quanto apparso fino ad oggi.
Casadei qui ripercorre un materiale molto vasto, che ben conosco per averne tre anni fa pubblicato una estrema sintesi nel libro del «Ponte» Rimini ieri 1943-46 ed un'analisi critica nelle 19 puntate de I giorni dell'ira, apparse su queste colonne tra dicembre 1989 e marzo '91. Così come conosco le difficoltà legate allo sviluppo dell'ampio argomento. Per questo fatto, apprezzo il lavoro di Casadei, a cui riconosco il merito di non aver rubato nulla a nessuno, come a volte accade nei libri di Storia. Dà sempre a Cesare quello che gli spetta. E siccome mi attribuisce un merito che non ho, scrivendo che soltanto io risegnalo la visita riminese di Mussolini nel '44, citata da Ghigi nelle sue interviste di La guerra a Rimini, debbo precisare che Amedeo Montemaggi sul «Ponte» del 9. 10. 1988 (Chiesa per la pace, 7), riportava il fatto con la data esatta del 9 agosto. Il che anche a me era sfuggito, nell'immensità degli argomenti che la ricerca su quel periodo storico comporta.
Mi auguro, come studioso dei temi affrontati da Casadei, che l'Istituto storico della Resistenza, in previsione di un'opera di più ampio respiro ed in occasione dell'ormai vicino cinquantenario della liberazione di Rimini (21 settembre '94), voglia indire degli incontri in cui ognuno possa con tutta calma presentare i risultati dei propri lavori, per chiarire contraddizioni e punti oscuri della documentazione esistente.
In riferimento alla pubblicazione di Casadei, mi preme sottolineare il ruolo svolto dalla nostra testata che in più riprese, partendo dalle fitte documentazioni di Montemaggi sino ai miei pezzi più recenti che ho citato, ha offerto ai suoi lettori un racconto ed un'analisi del periodo bellico, soprattutto come spunto per meditare sugli orrori della guerra.

Antonio Montanari
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