Fuorisacco, 10.07.2015.  Elezioni comunali 2016: patti chiari prima delle urne.

Lettera inviata al "Corriere di Rimini". E pubblicata il 14 luglio.
L'opinione dell'ing. Luciano Gorini (figura ben nota a Rimini per la sua onestà intellettuale), qui espressa il 9 luglio ("scegliere prima" il candidato sindaco per l'opposizione, e poi "offrirgli la collaborazione"), mira a rendere più semplici e trasparenti le operazioni politiche in vista delle prossime elezioni comunali.
Rimini, di questa trasparenza e semplificazione, ha urgente bisogno. Ho la massima stima dello studioso a cui è stata affidata la cura dell'Assessorato alla Cultura di Rimini. Ma è di Cesena. Nessun "indigeno" era all'altezza del compito? Mai si sarebbe verificato che, da Cesena, chiamassero un riminese. Qui le cose sono andate così. È lecito, senza subirne conseguenze personali, chiedere ai politici del governo municipale perché ciò è accaduto?
Quella trasparenza che ci si aspetta dall'opposizione, dovrebbe regnare tra chi regge le sorti di Rimini, come sembrano chiedere (10 luglio) due altri lettori: Adelchi Bonatelli (che ci ha offerto le sue splendide immagini pittoriche della città), e Sara A. che giustamente parla di "abominevole stortura e manipolazione della realtà", a proposito della prossima chiusura al traffico del Ponte di Tiberio.
Mi raccontano che i progetti dell'attuale amministrazione hanno ricevuto pubblici elogi politici da persone chiaramente lontane dal "partito del Sindaco". Questo fatto può significare tutto o nulla. Ma indica che ci si sofferma su questioni puramente nominalistiche, ovvero le idee sono soltanto parole e non corrispondono a fatti reali. Il che, politicamente parlando, vuol anche dire: ognuno si faccia i fatti suoi, pensi a se stesso, chissenefrega di quanti hanno bisogno o soffrono. La vicenda del garante dei detenuti viene a proposito a confermare una situazione generale che rischia di peggiorare ogni giorno di più.

Antonio Montanari
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