Fuorisacco, 28.03.2015.  Ponte di Tiberio chiuso, quel semplice progetto.


Lettera al "Corriere di Romagna", pubblicata il 28.03.2015
Mi ritorna in mente, cantava qualcuno. Per il ponte di Tiberio da chiudere al traffico, era stata studiata una splendida soluzione, l’attraversamento con un lungo ponte sul parco, per sbucare nei pressi della sede del Cup. Poi questo progetto è stato gettato nel cestino. Il perché si sa, ma non si può dire.
E la sede del Cup, qualcuno anni fa tentò di chiuderla perché non utilizzata dal pubblico. Non era vero, ed infatti la sede del Cup è ancora lì.
Ovvero ci sono favole note e poi fatti misteriosi o presunti tali, dei quali non si può parlare. E chiamala, se vuoi, democrazia.
Adesso dalle Celle o da San Giuliano chi ha bisogno di trasportare qualcuno al Cup, deve passare da via Tripoli, moltiplicando per tre o quattro volte la lunghezza del tragitto.

Antonio Montanari
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  Fuorisacco, 18.03.2015.  Tanti signor nessuno, ma pure tante tessere.


Lettera al "Corriere di Romagna", pubblicata il 19.03.2015
L'espressione "Non rappresentano nessuno", usata dal presidente Carim il giorno 17 marzo, raffigura bene la mentalità prevalente nella vita politica ed economica dell'Italia di oggi. È vero: i piccoli azionisti Carim sono come lo scantinato di un grattacielo di un centinaio di piani. Ma anche una sola voce nel deserto può raccontare la verità. L'errore denunciato, parlo in generale, e non uso il termine reato, esiste anche se chi ne parla non è ascoltato.
Nel Vangelo di Marco si legge questa frase di Gesù: "Il tuo parlare sia sì, sì, no, no, tutto il resto appartiene al demonio". Un giudice giusto non soppesa il numero delle denunce, ma considera il senso di quell'unica voce di dissenso.
Il presidente Carim sa come vanno le cose del mondo. Le maggioranze possono pretendere (parlo in astratto) di farsi gli affari loro, non di tutti. Ed ai "tutti" ha pensato pure il Sindaco di Rimini Gnassi, che invoca una società civile che non (lo) critichi ma s'impegni, "anche senza avere una tessera in tasca", come precisa.
Signor Sindaco, lo sappiamo tutti che il suo è soltanto un sogno primaverile ed elettorale (per il 2016): infatti, "senza avere una tessera in tasca" non si va da nessuna parte. Chi quella tessera ce l'ha è esperto di tutto, partecipa a tutto e poi passa alla cassa, perché l'impegno di quelli che hanno la tessera in tasca è prezioso. Come le cronache continuamente raccontano, essi nella tasca accanto alla tessera mettono poi tanti bei soldini "pubblici".

Antonio Montanari
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