Fuorisacco, 07.01.2016.  Sgarbatamente Sgarbi.
S'infuria un vecchio esponente del Pci.

E poi si lamentano. Chiamano a Rimini Vittorio Sgarbi, lui accetta, ed allora urlano di gioia: "Vittoria". E la gente gli dà ragione. In tanti, tantissimi, ovvero "troppi" vanno al Museo, per cui l'evento è dirottato al Teatro degli Atti.



Poi Sgarbi recita la sua solita parte, come da copione. Dice cose considerate non riferibili. Ne nasce un caso politico.
Un vecchio esponente del Pci, Giorgio Giovagnoli, deve ammetterlo con un ampio intervento: i presenti «erano lì per Sgarbi», e non per l'antiquario Maurizio Balena.



Ma questo non gli basta: «La cosa più fastidiosa è stato il comportamento della maggior parte delle persone presenti che si spellavano le mani per applaudire le volgarità e gli insulti che ininterrottamente si era costretti ad ascoltare, accompagnandole con grasse e irritanti risate».

Giovagnoli sa benissimo che la botte dà il vino che ha. Per cui il suo attacco mi sembra rivolto non allo Sgarbi che recita il solito copione, ma a quanti hanno organizzato la messinscena con il solito Sgarbi.

Ed allora il discorso va al lato politico della questione, dato che si avvicinano i seggi per le elezioni comunali. Come a dire, ma guardate quali «(censura)» ci offre questo Comune. Non sarà il caso di cambiar qualcuno in lista?


Antonio Montanari
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