Fuorisacco, 07.01.2017.  In ricordo di Leonardo Benevolo a Rimini

Era il 1994. Appunti di storia riminese.

Era il 1994. Ecco come ne parlai nel volume «1987-1996. Fatti personaggi e idee di Rimini e provincia dalle cronache de "Il Ponte"»

Il "piano" dei desideri
"1994: come ti vorrei" s'intitola una pagina speciale di inizio d'anno su "speranze, auspici e desideri" dei riminesi per il nuovo anno. "Ad aprire le danze" delle interviste è Giuseppe Chicchi, sindaco della città: "In cima alle mie aspettative c'è l'adozione da marzo del nuovo Piano regolatore generale". Chi per un verso, chi per un altro, è un desiderio comune a tante persone. La settimana successiva Il Ponte illustra in esclusiva la "prima parte" del Piano, concernente il centro storico (restauro delle mura, riappertura del fossato del Castello, demolizione del mercato coperto e dei palazzi antistanti all'Arco d'Augusto), e Marina (lungomare rialzato con parcheggio sotterraneo). Ne è autore l'architetto Leonardo Benevolo, coadiuvato dal collega Stefano Piccioli.
La presentazione ufficiale alla città del Piano avviene in marzo. Significativo il titolo dell'ampio servizio apparso sul nostro giornale: "Prg, un sogno nel cassetto?". A luglio inizia la discussione in Consiglio comunale (è "la settimana della verità"), con l'annuncio della sua approvazione entro ferragosto. Ma il voto slitta poi a settembre: "Le ferie ed il caldo hanno avuto il sopravvento", anche per colpa o per merito (secondo i punti di vista) delle opposizioni che "non avevano nessuna intenzione di facilitare l'opera della maggioranza", come scrive Forcellini in un altro 'paginone'. [Il futuro sulla città, n. 31, 28/8]

Nel mio Tama n. 461 dello stesso 1994, annotavo quanto segue:
L'altra settimana sono giunti da noi due grandi architetti. Leonardo Benevolo, alle prese con il Piano regolatore, ha detto: «Rimini è un cimitero di progetti non finiti». Emilio Ambatsz, quello che vorrebbe lanciare un trampolino verso Venezia, ci ha tirato le orecchie pure lui: «Così com'è la spiaggia non fa onore alla vostra città. Vi sembra possibile non fare niente?».
Sì, a Rimini niente è possibile, e tutto è impossibile.

Siamo sempre nel 1994, e nel libro del “Ponte” leggiamo ancora:

Ombre sulla città
Tre articoli, apparsi tutti nel n. 4 del 23 gennaio, hanno come denominatore comune l’esame del lato oscuro della vita cittadina. Quali ombre lunghe si proiettano su Rimini? Giancarlo Ferrucini, occupandosi del "balletto dei fallimenti", ipotizza che vi sia interessata anche la mafia, con infiltrazioni (già denunciate dall’apposita Commissione parlamentare antimafia) che "potrebbero attecchire più facilmente nei settori dell’abbigliamento e della ristorazione, dove fra l’altro si verificano frequenti turn over nella titolarità delle aziende".
Matteo Tassinari intervista il senatore Carlo Smuraglia, estensore per la Commissione antimafia del dossier sugli insediamenti mafiosi in ‘aree non tradizionali’. Secondo il sen. Smuraglia, "in Romagna è ben presente la mafia che lavora in camicia e cravatta, quella che è più difficile" da combattere rispetto a quella che spara e prepara stragi.
Altre "infiltrazioni pericolose" sono quelle della Massoneria. La Rete di Rimini in occasione dell’assemblea nazionale tenutasi a Riccione ha diffuso l’elenco di una cinquantina di persone iscritte a qualche Loggia locale. Inoltre, scrive Marco Forcellini, vengono lanciate "pesanti accuse" alle Giunte di sinistra" che avrebbero sottovalutato il fenomeno mafioso in Romagna.



Ecco il testo integrale del mio Tama n. 461 del 1994.

Accusata di usare la propria trasmissione televisiva «come strumento politico contro la Lega», Alba Parietti si è difesa nel modo più innocente possibile: «È ridicolo, noi facciamo soltanto cultura». Le sue dichiarazioni ci rassicurano. Nei punti nodali della Storia, occorre una Stella Polare. Gli Usa avranno Clinton, noi ci teniamo la Parietti. Anche se non sa cantare, gorgheggia. Non sa ballare, ma danza. Crede che Zingarelli sia una parola plurale da scrivere sempre minuscola. Ma «fa cultura».
Se la scuola patria viene giudicata depressa e caotica, abbiamo chi per propria ammissione può risollevarne le sorti. Alba Parietti avrà più successo tra gli studenti di un Alighieri in perenne esilio dai nostri banchi.
Comunque, signora Parietti, grazie per l'involontario umorismo: non è da tutti credersi capaci di «fare cultura». Socrate, se fosse dipeso da quel «non sapere» che dichiarava ovunque, non lo avrebbero mai mandato in video. Lei, signora, appare in una tivù ridotta ad un fantasma. A forza di ripetere le stesse cose, di prendersi in giro, di imitare le imitazioni delle imitazioni, il teleschermo produce soltanto noia. Lei stavolta ci fa sorridere di cuore.
Guarda mai la tivù, cara Alba fatale? Zuzzurro e Gaspare ricopiano Jerry Scottex, nipotino deputato (sì, nel senso di on.) dell'intramontabile Bongiorno, quello che affitta i nani per rallegrare gli onomastici dei figli. Telemontecarlo ogni sera esplora i video delle singole emittenti, con Fabio Fazio ed il mio amico Daniele Luttazzi in ginocchio davanti ad uno schermo. Freud, se ci sei, batti un colpo: anche i comici più intelligenti sono stati messi in ginocchio dall'attuale tivù? Oppure è un gesto di Reverenza Suprema al Trionfo della Banalità? Quando avremo Canale 5 che riprenderà Fazio che riprende Canale 5? Costanzo incombe in questo trionfo del Luogo Comune. Forse per aver esaurito tutti i casi umani da esibire sul suo palcoscenico romano, si è messo a parlar male del Cottolengo. Paura della concorrenza?
Il Luogo Comune trionfa anche nelle nostre città. A riprova di quanto sosteniamo, riportiamo due notizie. L'altra settimana sono giunti da noi due grandi architetti. Leonardo Benevolo, alle prese con il Piano regolatore, ha detto: «Rimini è un cimitero di progetti non finiti». Emilio Ambatsz, quello che vorrebbe lanciare un trampolino verso Venezia, ci ha tirato le orecchie pure lui: «Così com'è la spiaggia non fa onore alla vostra città. Vi sembra possibile non fare niente?».
Sì, a Rimini niente è possibile, e tutto è impossibile. È un principio della teoria della relatività (cittadina). Scusate la citazione dotta. Anche noi, come Alba Parietti, «facciamo cultura». [461]

Antonio Montanari
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