Sigismondo Pandolfo Malatesti 1417-2017.



La nobile famiglia dei Malatesti
ha un antenato tedesco


Nel 1574 appare a Venezia la prima parte (15 libri) della storia del Regno d'Italia composta dal modenese Carlo Sigonio, scomparso nel 1584. Nel libro VII leggiamo che nell'aprile 997 a Ravenna l'imperatore Ottone III (980-1002) nomina dei marchesi, ed onora con la concessione di alcuni feudi in Romagna, un tal Malatesta da taluni definito "il Tedesco" ("Germanum nonnulli fuisse perhibent"). Da costui "nobilis Malatestarum familia in hunc usque diem est in ea provincia propagata".
La raffinatezza linguistica di Sigonio ci obbliga a segnalare che egli scrive "Malamtestam quendam [...] feudis aliquot in Romaniola honestavit". Nell'accusativo doppio di quel nome ("Malamtestam" e non semplicemente "Malatestam"), c'è traccia di un aspetto fondamentale: si tratta di un vocabolo composto.
Aggiungiamo che la frase "nobilis Malatestarum familia" va tradotta: la nobile famiglia dei Malatesti (e non dei Malatesta), come già si sapeva una volta sin dalla scuola media.
Chi può essere mai il Malatesta Tedesco? L'arrivo dei Malatesti in Romagna è collocato al 1002, quando Ottone III nomina un suo vicario per Rimini, identificato in un figlio della di lui sorella Matilde di Sassonia, moglie di Ezzo conte palatino di Lorena. Matilde, essendo nata attorno al 980 (da Ottone II e Anna Theophania di Bisanzio), però non poteva aver generato un erede che nel 1002 fosse già in età da ricevere quella carica. Ezzo di Lorena (detto anche Erenfrido) ha un fratello, Ezzelino (+1033), che è padre di Enrico I (+1060) detto "der unsinnige", ovvero "senza testa".
Il vicario nominato da Ottone III potrebbe quindi essere Ezzelino, e la dinastia dei Malatesti essere così chiamata dal soprannome affibbiato ad Enrico I. Muratori osserva che spesso i soprannomi "tuttoché fossero imposti più per vituperio che per onore, tuttavia passarono di poi in cognomi di famiglia" (cfr. "Annali", III, Milano 1838, p. 21). Come scrive Gaetano Moroni nel "Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica" (LVII, Venezia 1852, voce "Rimini", pp. 264-265), nella storia di Fano composta da Pier Maria Amiani (1751) "si dice che nel 969 i Malatesti possedettero alcune terre in Fano [...]".
Il Sigonio narra, che Ottone III dopo il 983 o più tardi, venuto in Italia e fermatosi in Ravenna, concedé in feudo alcune terre di Romagna a Malatesta suo gentiluomo che aveva condotto di Germania, e dal quale uscirono i Malatesti di Rimini, di Fano e di altre città".

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Antonio Montanari

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